La sua vita presenta tre fasi salienti. Della prima, iniziata prima del mille, rimangono una splendida lunetta in marmo con angeli e apostoli e i quattro leoni che sorreggono il sarcofago del Santo. La seconda fase inizia invece nel 1256, quando i monaci benedettini chiedono di restaurare la chiesa, che assume la forma a tre navate in stile romanico ogivale.
Nel 1820, infine, l’incarico di dare un nuovo assetto alla struttura viene dato dapprima al pittore tolentinate Giuseppe Lucatelli, poi all’architetto maceratese conte Filippo Spada: l’edificio a tre navate è realizzato a croce latina con transetto terminante con due cappelle radiali.
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