È la grotta dove visse la monaca benedettina nata a Gubbio, che nel luogo condusse una vita di preghiera e penitenza, intessuta, secondo la tradizione popolare, di eventi miracolosi. La grotta è stata sistemata con la pavimentazione in pietra, i muri parapetto e la scalinata di accesso nel corso della seconda metà del XX secolo; la costruzione della cappella, invece, può esser fatta risalire al XIX secolo. Per arrivare all’eremo, posto lungo una parete rocciosa, occorre fare 430 gradini, di cui gli ultimi 52 sono di pietra e molto ripidi; gli altri sono fatti con traversine ferroviarie di legno.
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