Scrittrice e pubblicista, è vissuta dai cinque ai diciotto anni a Treia, luogo che ha segnato profondamente la sua vita. Costretta dalla promulgazione delle leggi razziali a lasciare l’insegnamento, visse di collaborazioni ai giornali e di lezioni private.
La sua casa romana fu, durante gli ultimi tempi del regime, nei mesi della resistenza e nei primi anni del dopoguerra, punto di incontro per artisti e intellettuali. Nel 1980, all’età di 87 anni, uscì Giù la piazza non c’è nessuno (Premio Lerici 1981), e fu subito caso letterario: l’attenzione della critica si fermò più sull’insolita circostanza contingente di trovarsi di fronte una scrittrice esordiente quasi novantenne che non sulla straordinaria tempra narrativa e stilistica del libro. Volutamente autobiografico, il romanzo costituisce il tentativo di recuperare gli anni dell’infanzia trascorsa a Treia, per ritrovare ambienti e persone, ma soprattutto per rintracciare sentimenti e slanci allora repressi. Il romanzo, sorprendente per la lucidità dell’introspezione e per una vena di ironia che avvolge avvenimenti e personaggi, è la ricostruzione di un mondo e di anni perduti, cronaca minuziosa della vita quotidiana d’un piccolo paese italiano di fine XIX secolo. Tra le varie opere dell’autrice, segnaliamo Le mura di Treia e altri frammenti (1992), che rappresenta un recupero di brani tutti dedicati alla descrizione del paese marchigiano, soppressi dall’editore in Giù la piazza non c’è nessuno.
Maggiori informazioni? Cliccate qui: https://cuoredimarche.it/esperienze/centro-studi-dolores-prato/